(Youth Service Month)
"Segnali dal Futuro": "L’avvenire è la porta e il passato ne è la chiave" (Victor Hugo)
Care Rotariane e Rotariani del Distretto 2072,
come voi ben sapete noi rotariani chiamiamo Alumni le persone che hanno partecipato ai programmi Interact, Rotaract, Scambio Giovani, RYLA, RYPEN, Borse per la Pace, membri di una squadra di formazione professionale come il VTE.
Quindi con vero piacere celebriamo il mese dedicato allo Youth Service con il ricordare nuovamente i bellissimi "segnali dal futuro" che ci derivano dal 5° RYPEN del Distretto 2072, tenutosi alla Rocca di Bertinoro dal 29 al 31 marzo.
Segnali di pari intensità che ci provengono dal Primo Congresso Interact del Distretto 2072, tenuto il 14 aprile da Sofia Tupponi nella sede del Distretto, in cui vari Club di giovani Interactiani hanno relazionato senza alcun timore reverenziale per i rotariani presenti (chi scrive, Italo Giorgio Minguzzi, Franco Venturi, Giordano Giubertoni), dando la netta sensazione di essere già veri rotariani in potenza.
Ma allora, come non rievocare la fantastica prima settimana di aprile, dedicata al 37° RYLA, organizzata e condotta con la consueta efficienza ed efficacia da Guido Giuseppe Abbate (D 2072), coadiuvato da Alessandro Cicchi (D 2071) insieme alle loro squadre al Grand Hotel di Riolo Terme? «Ryliani e Ryliane hanno compreso l’opportunità unica che è stata loro offerta, di crescita umana e professionale e di avere stretto rapporti che coltiveranno nel tempo», come si legge scorrendo la Relazione finale di Cristina Cataliotti, un’altra brava Tough Girl insieme a Giovanna Coppo della squadra di Guido, nel supporto a partecipanti e relatori. Questo doveva essere ed è stato il Ryla di 3 Governatori; di Massimiliano Tacchi (Distretto 2071), di Giampaolo Ladu (Distretto 2071) e di chi scrive. Con Giampaolo, Italo Giorgio Minguzzi, Vinicio Ferracci, PDG del Distretto 2071, abbiamo onorato insieme la memoria di Massimiliano Tacchi, scomparso prematuramente nel luglio dell’anno scorso. Come rilevato da Cristina, ci tornano in mente questi momenti così veri: «La presenza di Massimiliano Tacchi si avvertiva in sala, resa tangibile dalle tante parole spese in sua memoria, dalla voce rotta dalla commozione di chi è intervenuto, dalle splendide fotografie proiettate sul video, dagli sguardi commossi e dagli occhi lucidi dei presenti. Non solo di quanti hanno avuto il piacere di conoscerlo in vita, ma anche di quanti hanno avuto il piacere di conoscerlo dopo la sua morte, attraverso ciò che di lui è stato raccontato. Si respiravano, in quella sala, sentimenti di affetto, amicizia sincera, riconoscenza e questi momenti sono stati un grande insegnamento di Rotary per i ragazzi; l’esempio di come chi getta i semi fa nascere frutti, senza che rilevi se saranno altri a raccoglierli, perché sarà sempre stato un lavoro di squadra. Un ragazzo ha sussurrato sottovoce "ho sempre pensato che il Rotary fosse composto da amicizie di facciata…solo oggi ho capito che le amicizie sono quanto mai vere e sincere e questo mi ha motivato ad entrare a fare parte del Rotaract"». Ryliani e Ryliane hanno accettato la sfida proposta dal tema e dal format, e hanno dato un proprio contributo, «come le tessere di un unico mosaico» ha sottolineato Guido Giuseppe Abbate con una immagine suggestiva. In questo modo «hanno consentito la realizzazione di un progetto che, di certo, lascerà il segno non solo nei ragazzi, ma anche nei formatori» (Cataliotti). Tant’è vero che hanno raccolto 1000 euro da destinare a service individuati dai Distretti 2071 e 2072. Ma la questione vera, come ci rammenta ancora Cristina, è la diffusa abitudine di parlare di giovani anche se «meno, quella di parlare ai giovani e di saperli ascoltare. Eppure proprio in loro riponiamo le nostre aspettative per un mondo che evolva, prima ancora che in tecnologia, in competenza e umanità», perché nel RYLA è il momento in cui si cerca di fornire a giovani potenziali rotariani e rotariane gli strumenti per comprendere meglio sé stessi, potenziare le capacità individuali, sviluppare la tendenza al dialogo e al confronto. Vero, quindi grazie a chi ha pensato al tema della settimana formativa, dal titolo "Maestri di vita e civiltà", come modello cui ispirarsi, un esempio da perseguire.
Come è stato detto da Italo Giorgio Minguzzi, «la vita va spesa al meglio, senza condizionamenti, ma individuando le persone che ci lasciano qualcosa di più rispetto agli altri, anche attraverso la memoria, e che proprio per questo non sono semplici maestri, ma maestri di vita. "Io", da solo, ho un valore, ma se mi unisco a te e ad un altro e perseguo l’etica, allora sono "io" all’ennesima potenza». Grazie come sempre Italo. Ma ancora: «alcune volte si cade, ma bisogna sapere gestire i fallimenti affinché diventino un punto di forza. La rabbia che ne deriva consente la rinascita. Chiunque, se si pone un obiettivo, può raggiungerlo, uomo o donna che sia. In quest’ultimo caso, con uno sforzo maggiore, dovuto alla necessità di superare pregiudizi e stereotipi di genere. Occorre poi fare squadra» (Nicoletta Marini). Ed inoltre: «la prima differenza su cui riflettere è tra abilità e competenza. E’ quest’ultima il primo requisito per essere guida. La guida, sia essa homo certo o ombra, convince per quello che sa, non per quello che fa. Ciò però non è sufficiente. La verità non libera la persona se alla competenza non si aggiunge la sapienza, intesa come comprensiva di avvedutezza, sensibilità per lo stato d’animo altrui, esperienza personale, ampiezza di vedute. La funzione della guida è di insegnare a non avere bisogno di guida. C’è un momento in cui i maestri di vita non mostrano di sapere più di noi. E il dialogo diviene interiore» (Claudio Widman).
I gruppi dei Ryliani e delle Ryliane ci hanno veramente impressionato. Succede ogni anno, ma ci sono elementi per credere che questo sia stato anno abbastanza speciale. Scorrendo gli appunti di Cristina scopriamo come il gruppo Evergreen abbia indicato nella di questa che viviamo come una società dei social, con il fenomeno Bluewhale, e di Greta Thunberg. Pandora ha parlato di alcune figure di leader, che hanno effettuato una scelta tra etica e legge (Domenico Lucano, Franca Viola, Franco Basaglia). Crossing Over ha disegnato il "mosaico del maestro di vita" individuandone le caratteristiche: ispirazione, consapevolezza, conoscenza, passione, comfort zone, tenacia, credibilità, coraggio di sognare, equilibrio, capacità di affrontare i fallimenti. Il Due di Briscola ha citato Martin Luther King con il discorso I have a dream, e ha individuato il maestro di vita come colui che sa guidare, ispirare, saper essere, superando le insidie. Ad Maiora ha interagito con i presenti con una web app, elaborando un simpatico gioco composto da 12 domande, attraverso il quale è stato possibile esprimere riflessioni sugli spunti dati dai relatori durante la settimana. Gli Scopritori hanno analizzato la possibilità di una società in cui vi è una leadership priva di leader, partendo dal caso Bitcoins e sviluppando il ragionamento con il racconto "Lord of the Flies", fino al modello "Brave New World". La Chimera ha individuato 5 aggettivi per descrivere la leadership ripercorrendo la propria unica settimana fino all’individuazione del logo rappresentante l’animale mitologico, in linea con i modi e i principi del Rotary.
Parlando di Scambio Giovani voglio ricordare come sia ancora in atto la forte esperienza dei ragazzi guidata da Serena Casadio, e il successo della spedizione VTE di giovani architetti guidata Aida Morelli in Argentina, sotto l’attenta regia di Clemente Ingenito e nell’attesa dell’arrivo della squadra di architetti argentini capitanati da Nora Rodriguez.
Parlando di segnali dal futuro in chiave di uno sguardo consapevole al passato e produttivo non posso evitare di menzionare la bellissima giornata tenutasi con successo a Reggio Emilia il 13 aprile con il Convegno sulla Cultura dal titolo Cultura motore di ricchezza. Il Patrimonio Culturale nello sviluppo economico delle comunità, organizzata dalla Commissione Distrettuale Cultura e Patrimonio Artistico con la determinante collaborazione del Rotary Club della Città del Tricolore. Scopo dichiarato e conseguito del Convegno, è stato quello di dimostrare come in Italia investire energie e risorse nel settore dei Beni Culturali significhi promuovere lo sviluppo delle economie locali e nazionali legate a questo comparto, sia nella produzione di beni che nella preparazione di risorse umane dallo specifico profilo disciplinare. Plaudo i relatori del Convegno Mauro Felicori, Guido Canali e Massimo Cirulli, cui sono intervenuti anche Elisabetta Gualmini e il presidente di Commissione Adriano Tumiatti. Si è dimostrato che la promozione del lavoro in ambito culturale non è sfoggio di erudizione, bensì momento in cui si mostrano maggiori qualità e standard di produttività a parità di impegno, favorendo e rafforzando i processi di costruzione dell’identità di una comunità. Perciò rientra per noi nell’area di intervento già codificata dal Rotary e chiamata economic and community develpment, che significa diffusione e redistribuzione della ricchezza, e trova nel contributo dell’atto culturale il momento in cui la naturale interazione e condivisione tra molteplici conoscenze ed esperienze acquisite si pone al servizio della crescita della comunità in cui si opera e vive, rafforzando inoltre il riconoscimento di se stessi nel sistema di valori che si impernia anche nel bene culturale oggetto della nostra attenzione. Ed è allora che per «cultura» si intende in definitiva il momento in cui si esce dalla sfera dell’avere per entrare in quella dell’essere.
La Commissione si prodiga anche nella celebrazione della Giornata rotariana del Patrimonio Culturale, che si terrà il giorno 11 maggio in varie sedi ed è stata realizzata insieme all’amico Salvatore Iovieno, Governatore del Distretto 2100. Si è trattato dell’individuazione da parte di un Rotary Club di un bene culturale di particolare rilevanza storico-artistica, che va conosciuto per assicurare la sua conservazione e valorizzazione nell’ambito dell’identità del paesaggio urbano e territoriale. Quando si effettuano questi censimenti si comprende l’enorme impatto benefico che i Rotary Club hanno sulle loro comunità in termini di identità e anche quali effetti positivi possano avere queste attenzioni sui beni e sulle figure professionali coinvolte. Il buon lavoro svolto dagli scolari ci convince della bontà della Giornata, che punta a rendere consapevoli le nuove generazioni sul significato dell’aver cura di un bene storico-artistico come attività di servizio e di pubblico interesse, come parte di un processo di costruzione di un’identità e in definitiva come mezzo di diffusione e redistribuzione della ricchezza materiale e immateriale.
Sono questi i temi che ritroveremo nel VI Congresso del Distretto 2072, che si tiene a Ravenna dal 17 al 19 maggio, dal titolo ugualmente programmatico di Cultura, sostenibilità e sviluppo economico. In questo caso si è allargato il tema all’efficacia di lungo termine delle nostre azioni di service. Sarà l’occasione per ascoltare dalla loro stessa voce le testimonianze di Andrea Segré, Cristina Mazzavillani Muti, Antonio Patuelli e tanti altri, partendo dai presidenti delle Commissioni distrettuali.
Ma prima di arrivare al 17 maggio, il calendario si presenta fitto di impegni.
Si parte il 4 maggio con l’Assemblea distrettuale del mio successore Angelo O. Andrisano. Nello stesso giorno, in un’altra parte di Bologna si tiene il Congresso Nazionale Rotaract.
A sera con il DG Franco Venturi e Antonio Fraticelli saremo alla cena di gala con Barry Rassin ad Ascoli Piceno, e il giorno dopo il Presidente Internazionale inaugurerà il Pala Rotary ad Arquata del Tronto, presidio del Rotary contro le devastazioni del terremoto.
Il giorno 10 maggio al Parco Agrialimentare di FICO a Bologna si tengono le celebrazioni delle classi vincitrici del Concorso bandito dai distretti italiani sul tema della lotta allo Spreco Alimentare. Saranno presenti alcuni Governatori distrettuali (D 2031, D 2041, D 2090, D 2100) e qualche centinaio di persone, tra scolari, accompagnatori e rotariani.
Perciò, seguiteci nei prossimi eventi, che ci porteranno ad Hamburg 2019, dove il nostro Distretto è uno dei pochissimi ad avere uno Stand, che reca il numero 4629. Considerate che dovremmo essere solamente in tre distretti ad avere uno stand nella città anseatica.
Cari Presidenti, continuate a produrre i materiali che vorreste mostrare a Ravenna e, se possibile ad Amburgo. Il lavoro sarà sicuramente premiato.
Buon Rotary e buon mese di Maggio,
Paolo